Se vuoi la pace, prepara la pace
Ci dicono che la guerra può essere giusta, può essere “necessaria”, può essere “inevitabile”: sappiamo che non è vero, la guerra appare inevitabile solo a chi non ha fatto nulla per evitarla.
Ci dicono che in guerra le vittime civili sono solo “effetti collaterali”: non è vero, i civili sono le prime vittime della guerra, di qualsiasi guerra.
Ci dicono che tutti i soldi buttati in spese militari sono necessari a mantenere la sicurezza: noi crediamo che quei soldi andrebbero investiti in ospedali, scuole, giardini, lavoro, pensioni. È questo che serve ai cittadini del mondo, non i cacciabombardieri; sicurezza è avere un presente dignitoso e poter sperare in un futuro per i nostri figli.
Ci dicono che la guerra serve a costruire la pace: non è vero, sappiamo che solo la pratica dei diritti umani può costruire la pace.
Non ci dicono mai, invece, che i civili sono le prime vittime della guerra, di qualsiasi guerra. I cittadini del mondo sanno benissimo che la guerra è il problema, e non la soluzione, ma spesso non hanno voce.
Per questo motivo vogliamo dare voce a chi non ce l’ha: con un semplice pezzo di stoffa bianca, uno “straccio di pace”. Appeso allo zaino, al balcone, legato al guinzaglio del cane… un modo semplice e immediato per esprimere il nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza.
Sabato 26 e domenica 27 marzo i nostri volontari sono in piazza per uno straccio di pace. Se vuoi parlarne in classe con gli studenti e insieme creare degli stracci di pace, segui il tutorial e appendeteli alla porta delle classi e ai cancelli della scuola.
Premio Teresa Sarti
Come ogni anno, gli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado potranno raccontarci le loro idee per mezzo di elaborati grafici e multimediali. Potranno riflettere su quali siano quei piccoli gesti di attenzione e di cura che racchiudono un grande potenziale per i grandi cambiamenti.
L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Prosolidar e le scuole vincitrici riceveranno un assegno di 800€ da spendere nell’acquisto di materiale didattico.